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    Sembrerebbe azzardato, ma quello tra aloe vera e sport è un accostamento più che realistico: a detta degli esperti, infatti, le eterogenee proprietà di questa pianta potrebbero essere applicate anche all’attività fisica, soprattutto per chi la svolgesse in maniera agonistica. Diversi studi hanno in effetti dimostrato come l’aloe vera possa essere veramente utile agli sportivi, non solo a livello terapeutico, ma anche sotto innumerevoli aspetti.   Uno di questi è certamente il suo apporto energetico, in quanto le foglie carnose dell’aloe vera contengono un gel ricco di alcuni dei sali minerali considerati indispensabili per uno sportivo, ovvero magnesio e potassio, oltre ad una buona quantità di vitamine. Se poi per chi pratica sport è fondamentale non imbattersi in continui attacchi influenzali, ecco come l’aloe vera possa essere davvero imprescindibile, avendone alcune ricerche riscontrato dei benefici sul sistema immunitario, per la presenza in essa di uno zucchero dalle proprietà antivirali ed antinfiammatorie.   Altrettanto importante per uno sportivo è inoltre l’immagine, essendo l’aloe vera considerata dagli estetisti ideale per la depilazione, specie per chi desiderasse gambe perfette o volesse mantenere un viso pulito e giovanile, utilizzandola al posto della schiuma da barba. Da non trascurare è infine la sua funzione cicatrizzante, che può essere sicuramente sfruttata soprattutto nel caso di abrasioni, avvalendosi così anche delle relative  proprietà lenitive e disinfettanti.  

  In base ad un rapporto elaborato dall’Istat, un italiano su tre pratica sport nel tempo libero o come professionista. Un dato, questo, confermato anche dal Coni, secondo cui il 58% della popolazione italiana fa attività fisica, seppure a livello amatoriale, dimostrando quanto nel nostro territorio mantenersi in forma sia considerato di primaria importanza.   Secondo gli esperti, diviene perciò altrettanto fondamentale conoscere come gestire la stanchezza e gli improvvisi cali di energia dovuti ad un intenso sforzo atletico. Esistono infatti nel mercato validi integratori a base di vitamine ed aminoacidi, che contribuiscono a ridare energia all’organismo, aiutando a superare gli ostacoli della fatica e dell’indebolimento muscolare.   Altrettanto efficaci sono inoltre gli specifici integratori per lo sport, che con la loro composizione a base di magnesio e potassio restituiscono al nostro corpo i sali minerali persi durante la sudorazione, aiutando a mantenere la normale funzione muscolare. Per chi, invece, avesse bisogno di un maggiore apporto di energie, gli studiosi suggeriscono una buona colazione a base di latte o yogurt con cereali, completata da una dieta a base di soia, grano, piselli, frutta e verdura. 

  La pressione alta (o ipertensione) costituisce una delle patologie più diffuse: secondo infatti i dati del Ministero della Salute, ne soffrirebbe un terzo della popolazione mondiale, causando disturbi come mal di testa, affanno, capogiri, dolori al petto, palpitazioni cardiache e perdite di sangue dal naso.    La soluzione? L’assunzione di potassio, come confermato da uno studio pubblicato sul Journal of Hypertension, in base al quale pochi grammi di potassio al giorno sarebbero in grado di azzerare i rischi di ipertensione o quantomeno limitarli. “I livelli di questa sostanza - spiega Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione ADI (Associazione di Dietetica Italiana) - possono essere incrementati attraverso il consumo di diversi alimenti: frutta, verdura, legumi, noci, carni bianche e alcuni tipi di pesce”.    Un regime alimentare, questo, che secondo il Ministero della Salute dovrebbe anche prevedere un consumo quotidiano di sale minore ai cinque grammi, l’assunzione di cinque porzioni di frutta e verdura al giorno e la riduzione dell’apporto di grassi. Per chi, invece, avesse bisogno di un ulteriore apporto di potassio è possibile acquistare anche in parafarmacia specifici integratori, spesso uniti al magnesio (anch’esso fondamentale contro l’ipertensione), che possono prevenire l’aumento della pressione arteriosa, arrivando laddove non lo fa l’alimentazione.