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    Prima di viaggiare spesso ci si dimentica di prendere informazioni su come salvaguardare la propria salute, correndo il rischio di incorrere nei classici disturbi di chi si sposta oltre confine. Tra questi, la cosiddetta diarrea del viaggiatore è sicuramente una delle patologie più frequenti per chi visita un Paese straniero, come confermato dall’Istituto Superiore della Sanità, secondo cui tale patologia colpirebbe tre turisti su dieci.   Gli esperti consigliano perciò di controllare il regime alimentare utilizzato durante il soggiorno estero, specialmente l’acqua, da cui di solito insorgono gli agenti patogeni che portano alla diarrea. Attenzione a non bere dal rubinetto, preferendo l’acqua imbottigliata, di cui si conoscono l’origine e la composizione, o quella bollita, soprattutto nel caso in cui non si avesse a disposizione quella industriale. Da evitare inoltre i cibi poco cotti, come pesci e crostacei, ed alimenti che potrebbero essere lavati male come frutta e verdura.   Ai viaggiatori si consiglia quindi di acquistare e portare in vacanza soprattutto i fermenti lattici, che rafforzano la protezione intestinale, e quelli adatti per i più piccoli, che di solito soffrono maggiormente l’adeguarsi al regime alimentare di un altro Stato, facendo registrare, anche a causa della piccola età, i maggiori casi di diarrea.  

  Fare luce sulle funzionalità dei fermenti lattici è fondamentale, specie per chi affronta quotidianamente i disturbi legati al malfunzionamento dell’intestino del proprio figlioletto, come diarrea, stitichezza, meteorismo e gonfiore, o quelli causati da intolleranze ed allergie. L’errore sarebbe quindi quello di utilizzare, senza il parere del medico, la cosiddetta regola del ‘fai da te’, facendo arbitrariamente assumere ai bambini un dosaggio privo di risultati concreti o con qualche effetto collaterale.   A confermarlo è anche Salvatore Cucchiara, direttore dell'Unità di Gastroenterologia e Epatologia Pediatrica dell'Università Sapienza di Roma, secondo cui "sono da preferire i dosaggi molto alti (miliardi piuttosto che milioni di fermenti lattici), perché la percentuale dei batteri che riesce a sopravvivere e a raggiungere l'intestino è meno del 40%". Gli esperti consigliano inoltre una terapia superiore ai trenta giorni, poiché un periodo di 7-15 giorni non modificherebbe essenzialmente la flora intestinale.   Ma dove si possono trovare i fermenti lattici? In parafarmacia, ad esempio, si possono acquistare integratori a base di fermenti lattici e di vitamina B, che rafforzano le difese immunitarie dell’intestino, ed integratori a base di fermenti lattici, vitamina B6, pappa reale ed aloe vera, che aiutano la flora batterica qualora venisse compromessa da fattori esterni come sbalzi di temperatura ed assunzione di farmaci.    

  Per un genitore quello della stitichezza è certamente un grattacapo di non poco conto, essendo questo un disturbo molto diffuso soprattutto tra i bambini al di sotto dei dieci anni. A rivelarlo è infatti uno studio dell’Università di Singapore, in base al quale essi risentirebbero fortemente delle particolari abitudini alimentari e psicosociali in cui crescono. Inoltre, secondo tale ricerca condotta su un campione di circa quattrocento bambini tra gli 8 ed i 10 anni, il maggiore rischio di stitichezza si evidenzierebbe tra quei bambini abituati a bere meno di 400 ml di acqua al giorno, al di sotto della soglia minima consigliata di circa 700 ml giornalieri.   Ad aumentarne il rischio contribuirebbe poi la carenza di frutta e verdura, la cui assunzione garantirebbe un maggiore benessere all’intestino, oltre a quello generale di tutto l’organismo. Altro fattore scatenante sarebbe l’ambiente scolastico, specie se fornito di servizi igienici inadeguati e quindi poco rassicuranti o di mense con pietanze malsane e prive di fibre.   Gli esperti consigliano perciò l’assunzione di integratori a base di estratti vegetali, che favoriscano l’evacuazione e l’eliminazione dei gas intestinali, anche in caso di alterazioni momentanee causate da cambiamenti alimentari, orari o stagionali, e di fermenti lattici che migliorino le naturali difese dell’organismo, contrastando i dolori addominali tipici della stitichezza.